Il modo di fare blogging è cambiato drasticamente negli ultimi anni. Al giorno d’oggi abbiamo a disposizione un’infinità di strumenti utilizzabili a nostro vantaggio. Una volta creare un sito od un blog era appannaggio di pochi, ma con l’avvento dei content management system (CMS) letteralmente chiunque può crearne uno, infatti anche mia nonna ha un blog (non sto scherzando).
Fra i CMS più famosi abbiamo Wordpress, Joomla, Drupal e Wix. I primi tre sono anche open source, quindi il codice alla base delle piattaforme è disponibile e visibile a chiunque, e può essere anche migliorato. Oltre alla possibilità di crescere in frette, avere il codice alla luce del giorno consente anche di risolvere alcuni problemi di sicurezza prima che accadano. Tuttavia col tempo si è consentito di creare add-ons e plug-ins che si sono rivelati una potenziale fonte di instabilità ed insicurezza nel sito. Infatti, se questi non vengono mantenuti e aggiornati di frequente, diventano spesso il cavallo di Troia che permette ai malintenzionati ad accedere al tuo sito.
Molti sviluppatori si sono stancati di questa continua attenzione che i siti creati con Wordpress richiedono, e hanno iniziato a cercare soluzioni alternative. Una di queste è quella di tornare al web statico, ovvero a semplici pagine web costituite da hyperlinks, documenti e immagini. Ciò permette una lettura priva di distrazioni, un caricamento veloce del sito e minori problemi di sicurezza.
Componenti di un generatore di siti statici
Un generatore di siti statici è essenzialmente un convertitore: prende in pasto una serie di cartelle e file (tipo posts e file di template), e sputa fuori un sito pronto per essere pubblicato su un server come Apache.
Le componenti principali del generatore sono fondamentalmente 3:
- Linguaggio di programmazione di base: il linguaggio con il quale è scritto il generatore
- Templates: il linguaggio che viene utilizzato nel blog e nei posts.
- Plug-ins: permettono funzionalità addizionali e consentono di espandere il tuo sito. Il linguaggio alla base del sito permette di trasformare i file e i post in un blog. E’ il componente più importante dei tre per quanto riguarda l’aspetto finale del blog. Spesso però non siamo interessati a questo livello di complessità, in quanto chi scrive blog è principalmente interessato a scrivere posts e personalizzare il sito. E qui entra in gioco il linguaggio di templating. Esso permette all’utente di specificare come una specifica sezione del blog deve apparire. Ad esempio, permette di cercare e mostrare tutti i post che hanno un certo tag. Per ultimi, i plug-ins consentono di aggiungere funzionalità interessanti. Possono integrare il sito con nuove tecnologie, aggiungere nuove informazioni e dati, eccetera.
In un post futuro vedremo quali sono i generatori di siti statici più in voga al momento.